La visione “One Health” si basa sul concetto
ormai universalmente riconosciuto che la salute
dell’essere umano è intimamente connessa a quella
delle altre specie viventi e dell’ambiente in generale.
 
Ogni cambiamento insito in una di queste variabili
o nella loro relazione è destabilizzante e pericoloso
per il tutto.

La pandemia da SARS-CoV-2, che ha recentemente travolto il mondo causando milioni di vittime e devastando l’economia globale, è una delle più grandi conferme dell’inscindibilità della nostra salute dal contesto in cui viviamo. Segna, purtroppo, anche la presa di coscienza che gli sconvolgimenti nell’”ecosistema Terra” a cui stiamo assistendo negli ultimi decenni non sono dovuti a eventi casuali, ma dipendono da attività umane, come l’utilizzo indiscriminato del suolo, l’invasione di aree naturali e la conseguente perdita di biodiversità, l’inquinamento ambientale e i cambiamenti climatici.

I danni che l’uomo ha inflitto e continua a procurare all’ecosistema stanno gradualmente presentando il loro conto. Gli attuali cambiamenti climatici, per esempio, oltre a essere responsabili di pericolosi fenomeni estremi, alluvioni e ondate di calore, condizionano alcune determinanti fondamentali della salute umana, come l’aria pulita, l’acqua potabile e l’approvvigionamento alimentare; favoriscono lo sconfinamento di animali e insetti dai loro habitat naturali e, conseguentemente, la diffusione di agenti patogeni e la trasmissione di malattie infettive.

Oltre a tutto ciò, i cambiamenti climatici provocano siccità, carestie, fame, disuguaglianze sociali e guerre,
che sempre di più si risolvono in ondate migratorie dai Paesi più poveri che non solo sono insostenibili economicamente e socialmente per i Paesi occidentali, ma vanno a incrementare la diffusione di malattie “altre”,
che non conosciamo o a cui non siamo in grado di far fronte.

Alla luce di questi pericolosi sovvertimenti, “One Health” sostiene
la necessità di un approccio collaborativo, integrato e trasversale
di Paesi, Istituzioni e Discipline, che non esula, però, dall’impegno individuale. Gli sforzi collettivi, insomma, devono andare di pari passo con l’adozione di stili di vita più sostenibili da parte di ognuno di noi, come l’abitudine all’attività fisica, l’utilizzo limitato dei mezzi inquinanti, abitudini alimentari sane ed equilibrate e il costante risparmio delle risorse energetiche specialmente
a livello domestico.

Insomma, cittadini e comunità, Istituzioni e Governi,
siamo tutti chiamati a contribuire a un cambiamento
ormai inevitabile, in nome di un ecosistema più resiliente
e durevole e di un’unica salute.