Consigli “Reali”: Come raccontare in classe la monarchia britannica?


“Godsave the King”. Ora è ufficiale: l’inno inglese cambia soggetto. Dopo settant’anni, sul trono della monarchia inglese si è seduto pochi giorni fa il primogenito di Elisabetta II, Re Carlo III. Con una cerimonia d’incoronazione all’insegna della gioia, della musica, dell’arte e dell’unità, il nuovo monarca ha celebrato con la moglie, la regina Camilla, la famiglia e tutto il Paese intero un cambio, una nuova pagina della storia britannica. Con l’utilizzo della televisione, dei social network e delle radio, anche le giovani generazioni, volenti o nolenti, si sono trovate di fronte a questo cambiamento. Come poter, quindi, spiegare al meglio la monarchia britannica anche sui banchi di scuola?

Il Regno Unito, per le sue storie, gli intrighi a corte, i suoi paesaggi e la multiculturalità che da tempo lo caratterizza, è sempre stato tematica in classe, in particolar modo in relazione alla lingua madre: l’inglese. In questo articolo vogliamo fornirvi alcune idee su come affrontare un evento mediatico di questa portata, calandolo su alcuni ordini e gradi presenti a scuola. L’obiettivo è quello di riuscire a portare una tematica che apparentemente sembra lontana da noi, all’interno delle lezioni, in compresenza con vari insegnamenti. In questo modo si potrebbero creare quindi momenti di apprendimento per diverse materie curricolari e nuovi stimoli per gli alunni che devono interfacciarsi con un modello didattico diverso dalla classica fruizione della nozione.

Perché parlare di Regno Unito non è solo parlare di lingua inglese?

Quando in classe si racconta la storia, la cultura di un Paese diverso dall’Italia, è perché generalmente rientra tra i progetti di un percorso in lingua. L’evento che si è tenuto a Londra il 6 maggio è stato, e lo sarà ancora per un po’ di tempo, sulla bocca di tutti. La storia burrascosa di Carlo, della principessa Diana, la morte della Regina stessa, sono eventi storici che non sono più, ormai, solo articoli di giornale scritti sui Tabloid inglesi, sui nomi dei più blasonati quotidiani, ma parte di temi sempre attuali. Potrebbe quindi essere questo un ottimo pretesto per discutere ad ampio raggio del tema anche in altre materie.

Breve storia della monarchia britannica

Il Regno inglese ha certamente una storia intrigante e appassionante ed è in assoluto una delle più antiche del nostro continente. Non sempre costellata da lieti novelle e momenti gioiosi, il trono britannico ha attraversato infatti innumerevoli momenti bui. Dalle antiche e proverbiali dispute sulla religione, che provocarono poi lo scisma anglicano che portò alla rottura con l’autorità papale e la Chiesa Cattolica romana, agli intrighi a Palazzo riguardanti per lo più a chi spettasse il trono, senza dimenticare sanguinose e quotidiane rivolte.

D’altro canto la monarchia britannica è stata l’artefice di alcuni dei momenti storici che ancora ricordiamo. Nel 1215, Re Giovanni Senzaterra siglò la Magna Carta, uno dei più significativi e antichi documenti storici, che pose le basi per l’istituzione, nel Trecento, della House of Lords (Camera Alta) in cui sedevano i nobili e il clero, e la House of Commons (Camera dei Comuni) dove si radunavano i rappresentati degli ordini sociali meno potenti. Le due camere del Parlamento costituiscono così, assieme al Monarca, la monarchia parlamentare che conosciamo noi oggi. Alcuni regnanti contribuirono a costituire il Regno Unito odierno, formato dalla Gran Bretagna (Inghilterra, Galles, Scozia) e Irlanda del Nord. Nel 1536 per esempio Enrico VIII fece approvare l’Act of Union, che formalmente annettè il Galles all’Inghilterra. Un passo importante, quindi, verso l’unificazione del Regno.

APPROFONDIMENTO
Dopo Enrico VIII…

Ad Enrico VIII si succedettero brevi ma intensi regni. In primis, sul trono sedette il tanto desiderato erede maschio, Edward VI, che però morì all’età di 15 anni dopo sei anni di regno. Divenne in seguito regina la sorellastra Mary, rimasta nella storia come “la sanguinaria” per il suo deciso e forte accanimento verso i protestanti. Anche per lei toccò una sorte simile, morì dopo un breve regno e al suo posto sedette Elisabeth I, anch’ella sorellastra, figlia di Enrico VIII e Anna Bolena.

Dopo Mary, cattolica, nel Regno tornò la religione protestante, ed Elisabeth pose regole ben precise riuscendo in quello che fino a quel momento sembrava impossibile: trovare un equilibrio tra le opinioni dei cattolici e quelle dei protestanti più estremi evitando ogni serio conflitto religioso.
Il periodo Elisabettiano, per il Regno Unito, fu uno dei momenti storici più ricchi, sia in termini di produzione artistica che di conquiste oltre oceano. Era l’era del patriottismo inglese: la forza, il coraggio, l’orgoglio di essere inglese erano sentimenti ben visibili in tutti gli ambiti. Sir Francis Drakefu uno dei fondatori della tradizione navale inglese. La sua nave, la Golden Hind, fu una delle prime a navigare intorno al mondo. Con Elisabetta I iniziò l’opera di colonizzazione della costa orientale dell’America e non solo. Nello stesso periodo il Paese si trova in un momento di forte accrescimento culturale, fatto di poesia,drammi e opere teatrali, tra cui quelle di William Shakespeare.

attività per la scuola primaria:
“ALLA CONQUISTA DEL TITOLO NOBILARE”

Questa proposta laboratoriale consente di:

  • conoscere le principali attrazioni di Londra;
  • approfondire il tema della famiglia reale britannica e la sua storia;
  • sviluppare le capacità di pensiero astratto e di rielaborazione.

Materie coinvolte: Arte e Immagine – Lingua Inglese

Materiali propedeutici:

  • l’immagine di un passaporto da compilare e personalizzare (scaricabile da questo link), del quale andrà stampata una copia per ciascun alunno.
  • Gli attestati con i titoli di Lord e Lady, da stampare in una copia per ogni alunno, scaricabili dal questo link.

Svolgimento: Il progetto inizia con l’insegnante di Arte e immagine che si collegherà al sito della National Portrait Gallery e mostrerà alla classe 5 immagini riguardanti la famiglia reale inglese (che possono esser trovate a questo link).

Successivamente, il docente guiderà i bambini in un ipotetico viaggio verso il Regno Unito, per il quale sarà necessario, prima di tutto, munirsi del passaporto.

A questo punto l’insegnante dovrà consegnare a ciascuno una copia del documento, precedentemente stampata, e chiedere di provvedere alla personalizzazione con il disegno del proprio viso e il completamento dei dati anagrafici.

Il prossimo step del laboratorio è gestito dall’insegnante di lingua inglese.

I bambini sono arrivati nella capitale britannica e inizieranno il tour virtuale delle sue principali attrazioni, mediante la cartina condivisa sulla LIM, reperibile a questo link.

Consigliamo di focalizzare l’attenzione sull’abbazia di Westminster, il Big Ben, il London Eye, per arrivare, infine, a Buckingham Palace. Alcune nozioni fondamentali possono essere reperite su questo sito che sarebbe opportuno visionare prima dell’inizio della lezione.

Giunti a Buckingham Palace, i piccoli “turisti” saranno pronti per la visita del palazzo, attraverso questo video. L’occasione consentirà all’insegnante di fornire alcune informazioni inerenti la famiglia reale e la sua storia.

La classe è, a questo punto, pronta per “tornare in Italia”, ma prima di raccontare alle famiglie quanto conosciuto sarà opportuno verificare le nozioni apprese attraverso un quiz per alzata di mano, che permetterà di acquisire il titolo di Lord e Lady.

L’insegnante di Inglese porrà agli alunni le seguenti domande, con le relative possibilità di risposta e segnerà alla lavagna quante soluzioni corrette darà ciascuna persona.

1. Come si chiama il fiume che attraversa Londra?

  • Avon
  • Tamigi
  • Po

2. Chi è il Re?

  • Carlo
  • William
  • Edoardo

3. Il London Eye è un grande palazzo. Vero o falso?

  • Vero
  • Falso

4. Come si chiamava la mamma di Re Carlo?

  • Maria
  • Clara
  • Elisabetta

5. Quale membro della famiglia reale morì il 31 agosto del 1997?

  • Lady Diana
  • Principe Jack
  • Principessa Mary

A test ultimato sarà possibile scoprire chi si aggiudicherà il prestigioso titolo e l’attestato relativo, di cui l’insegnante di Arte avrà precedentemente stampato alcune copie.

Non solo Regno Unito, che cos’è il Commonwealth?

Tra i vari compiti del Monarca, c’è quello di presiedere il Commonwealth, un’organizzazione di 56 Stati, quasi tutti accomunati dalla passata appartenenza all’impero britannico. La parola Commonwealth deriva dall’unione di common (comune) e wealth (benessere), cioè benessere comune. A seguito della morte della Regina Elisabetta II, spetta a Re Carlo III la gestione dei rapporti con tutti gli stati. Non è una novità per l’ex Principe visto che dal 2018, su designazione della Regina stessa, aveva iniziato ad intraprendere viaggi, spostandosi in particolar modo in quei 15 territori definiti “Reami del Commonwealth”, ovvero che aderiscono al Commonwealth e il loro capo di stato coincide con la persona sovrana del Regno Unito: Antigua e Barbuda, Australia, Bahamas, Belize, Canada, Grenada, Giamaica, Nuova Zelanda, Papua Nuova Guinea, Saint Kitts e Nevis, Santa Lucia, Saint Vincent e Grenadine, Isole Salomone e Tuvalu – oltre al Regno Unito stesso.

Come viene sottolineato anche all’interno del sito principale thecommonwealth.org
“l’associazione volontaria ospita 2,5 miliardi di persone e comprende sia economie avanzate che paesi in via di sviluppo.I nostri governi membri hanno concordato obiettivi condivisi come lo sviluppo, la democrazia e la pace. Le radici del Commonwealth risalgono all’impero britannico. Ma oggi qualsiasi paese può entrare a far parte del moderno Commonwealth. Gli ultimi due paesi ad aderire al Commonwealth sono stati il Gabon e il Togo nel 2022”.

Nata quindi come rete di scambio culturale, e, certamente, economica, ad oggi l’associazione sta vivendo un momento di cambiamento. Ad ogni Stato che si aggiunge, altri presentano le proprie dimissioni o, quantomeno, chiedono a gran voce di modificare i legami con il Regno Unito. Dalla struttura originaria ad oggi, alcune nazioni hanno richiesto l’indipendenza, altre hanno una propria monarchia, altre ancora sono diventate repubblica, ed infine c’è anche chi ha lasciato l’organizzazione. Con questo cambio ai vertici del Palazzo Reale, alcuni Stati hanno addirittura pensato che fosse il momento più appropriato per slegarsi dalla Madre Patria. Spetterà quindi, in parte, proprio a Re Carlo III mantenere saldi i legami, una luce di speranza visto anche i rapporti sempre più tesi che il Paese ha, invece, con l’Unione europea a seguito di Brexit.

APPROFONDIMENTO
Le conseguenze della Brexit

Il 23 giugno 2016 in occasione del celebre referendum sulla Brexit, il 51,89% degli inglesi, alla richiesta di rimanere o di uscire dall’Unione europea, votò sorprendentemente per il leave sancendo così l’uscita del Regno Unito dall’UE, con l’addio definitivo che poi si è materializzato a partire dal primo febbraio 2020. Un percorso lungo e non senza intoppi, che ancora oggi conserva dubbi ed incertezze riguardanti non solo fattori economici.

A fare i conti è soprattutto il turismo: per viaggiare per un breve periodo di tempo nel Regno Unito serve il Passaporto, la Carta d’Identità non è più valida. Come cita il sito VisitBritain, come parte della transizione graduale che durerà fino alla fine del 2024, il governo introdurrà un programma di autorizzazione elettronica di viaggio (ETA) come parte dei piani per garantire che tutti coloro che vengono nel Regno Unito abbiano il permesso di farlo prima di iniziare il viaggio.

Tasto dolente, però, è anche per il lavoro e la possibilità di proseguire con lo studio. Con le nuove regole post-Brexit sono molte le aziende che hanno deciso di trasferire altrove le proprie sedi, così come alcune Università hanno deciso di eguagliare il quantitativo di tasse da pagare sia per gli studenti inglesi che per quelli provenienti dall’Unione europea. Questo per venire in contro alle esigenze degli studenti d’oltre manica che in altro modo faticherebbero ad iscriversi ad un corso nel Regno Unito. Le nuove regole sull’immigrazione hanno infatti portato ad incertezze, oltre ad un ulteriore calo di personale, più o meno specializzato, pronto a lavorare sull’isola.

In dubbio, quindi, c’è il futuro. Il rischio certamente è alto perché in gioco c’è il destino di un Paese che sta ancora cercando di capire come gestire lo “stacco” dal continente.

attività per la scuola secondaria di I grado:
“VIAGGIO NEL COMMONWEALTH: UGUAGLIANZE, DIFFERENZE E CONNESSIONI TRA GLI STATI DELL’EX IMPERO BRITANNICO”

Questa proposta laboratoriale consente di:

  • conoscere quali sono le principali attività del Commonwealth e chi ne fa parte;
  • approfondire il tema dei rapporti tra i vari Stati e il Regno Unito;
  • sviluppare le capacità di rielaborazione.

Materiali: 2 copie dell’elenco degli Stati appartenenti al Commonwealth (scaricabile a questo link), da distribuire ai due gruppi di lavoro che si costituiranno nel corso dell’attività.

Svolgimento: L’attività inizia con i docenti di lingua Inglese e Geografia che, attraverso l’utilizzo della LIM, mostreranno alla classe il questo sito.

In questo modo potranno approfondire alcuni punti fondamentali del  Commonwealth:

  • date di annessione degli Stati appartenenti;
  • uguaglianze e differenze tra questi Stati;
  • connessioni tra il Regno Unito e i vari Continenti.

Successivamente, la classe sarà suddivisa in 4 gruppi, all’interno dei quali andrà eletto un capogruppo, che avrà il compito di condividere con i compagni quanto emerso dal lavoro.

Ogni team riceverà una copia dell’elenco degli Stati del Commonwealth; democraticamente i componenti dovranno sceglierne uno da approfondire mediante una ricerca coadiuvata dall’insegnante di Tecnologia.

Per questa parte di attività dovranno essere messe a disposizione circa due ore.

La ricerca dovrà approfondire i seguenti temi:

  • usi e costumi;
  • forma di Governo;
  • relazione tra lo Stato e il Regno Unito.

Contenuti, immagini, video e considerazioni personali dovranno essere raccolte in un Power Point che andrà presentato da ciascun capogruppo alla classe.

APPROFONDIMENTO
Ulteriori spunti per attività curriculari

In pochi e semplici passaggi, abbiamo visto come poter affrontare una tematica che, anche se lontana da noi, può essere collegata a varie materie scolastiche. Attraverso attività di vario tipo, si è creato un ponte concettuale che collega diversi ambiti e favorisce la conoscenza di un nuovo argomento, pone le basi e amplifica la curiosità dei ragazzi.

Educazione Digitale promuove molteplici attività multidisciplinari, facilmente collegabili al programma scolastico. Consultando la piattaforma è possibile fruire di spunti e consigli utili, nonché di risorse da utilizzare in classe, per trasferire agli studenti nozioni, ma anche competenze utili alla crescita personale.