Il lavoro per le nuove generazioni: soft skills e business skills al centro

Negli ultimi anni il mondo del lavoro è cambiato più velocemente di quanto la scuola, e spesso anche le famiglie, abbiano avuto il tempo di registrare. Le professioni si trasformano, i contesti lavorativi diventano più fluidi, la tecnologia ridisegna ruoli e responsabilità. In questo scenario, i giovani si trovano a dover affrontare sfide nuove: non basta più “sapere”, occorre conoscere come orientarsi, comunicare, collaborare, prendere decisioni e reagire agli imprevisti.

Per la Gen Z, che si affaccia oggi al mondo professionale, queste competenze trasversali non sono semplici “optional”, ma condizioni necessarie per trovare il proprio posto in un panorama in continua evoluzione. È qui che la scuola può fare la differenza: offrire a ragazze e ragazzi occasioni concrete per apprendere come costruire fiducia in se stessi, acquisire consapevolezza rispetto alle proprie capacità e autonomia decisionale.

Il lavoro che cambia e le sfide della Gen Z

Il contesto professionale in cui la Gen Z sta entrando è uno dei più instabili e mutevoli degli ultimi decenni. Secondo il Future of Jobs Report del World Economic Forum, entro il 2030 quasi il 40% delle competenze oggi richieste ai lavoratori dovrà essere trasformato o non sarà più rilevante. Questo significa che la preparazione tecnica, da sola, non basta più: ciò che fa davvero la differenza è la capacità di apprendere velocemente, adattarsi ai cambiamenti e sapersi muovere in contesti complessi.

Le stesse aziende confermano questa direzione: tra le skills più richieste nei prossimi anni spiccano il pensiero analitico e creativo, la resilienza, la flessibilità, la leadership collaborativa e l’autoconsapevolezza. Sono competenze definite “umane” o “trasversali”, perché restano valide anche quando ruoli e tecnologie cambiano. Inoltre, il WEF indica che le aree destinate a crescere maggiormente includono competenze digitali avanzate, alfabetizzazione tecnologica, cybersecurity e capacità di utilizzare l’intelligenza artificiale e i big data, un mix che integra competenze tecniche e soft skills evolute.

Mentre le richieste del mercato aumentano, molti giovani si trovano in difficoltà proprio sulle competenze non tecniche. Uno studio condotto nel Regno Unito su oltre 2.000 giovani tra i 18 e i 25 anni mostra che i disagi principali riguardano la comunicazione interpersonale, la capacità di gestire rifiuti, il problem solving e persino la gestione di conversazioni telefoniche. Non si tratta di limiti individuali, ma sono parte del cambiamento in atto nel mondo relazionale dei giovani, che riguarda anche le scuole, improntate a un approccio che continua a essere tradizionale, nonostante le molte accelerazioni verso l’aggiornamento metodologico e pedagogico.

Il problema si amplifica in Italia, dove l’OCSE evidenzia un forte fenomeno di skill mismatch: molti giovani lavorano in settori distanti dalla loro formazione, le imprese faticano a trovare profili adeguati, e il divario tra competenze richieste e competenze possedute pesa sull’economia e sulle opportunità di inserimento professionale.

In un contesto dove i lavori cambiano rapidamente e le competenze tecniche diventano obsolete in tempi molto brevi, le soft skills rappresentano l’investimento più solido e duraturo. Sono ciò che permette ai giovani di affrontare l’incertezza, costruire relazioni efficaci, assumersi responsabilità e riconoscere il proprio potenziale. E la scuola, oggi più che mai, è il luogo in cui questo percorso può iniziare: offrendo esperienze propedeutiche autentiche, strumenti concreti e occasioni per mettere in pratica queste competenze in modo guidato e consapevole.

Youth Empowered: un percorso per sviluppare competenze che danno fiducia

In uno scenario in cui le competenze trasversali diventano essenziali per orientarsi nel mondo del lavoro, la scuola ha bisogno di strumenti che rendano queste abilità parte viva del percorso formativo. Youth Empowered, il progetto di e-learning gratuito disponibile su Educazione Digitale, nasce proprio con questo obiettivo: offrire a studentesse e studenti della scuola secondaria di II grado un’occasione strutturata per esplorare e sviluppare le competenze più richieste nei contesti professionali contemporanei.

Il programma è sviluppato da Coca-Cola HBC Italia, una delle principali realtà del settore beverage a livello globale, che da anni investe in iniziative di sviluppo giovanile e orientamento professionale. La presenza di un grande gruppo internazionale conferisce al percorso una prospettiva concreta sulle skills valorizzate nel mondo del lavoro: non un elenco teorico, ma un insieme di abilità realmente necessarie per affrontare contesti professionali complessi e interculturali.

Il percorso si articola in moduli tematici che guidano alla scoperta di alcune aree fondamentali: la conoscenza di sé, la comunicazione efficace, il networking, la gestione del tempo, l’organizzazione dei progetti, l’educazione finanziaria e il mindset imprenditoriale. Ogni unità combina contenuti video, attività riflessive e strumenti pratici, così da accompagnare ragazze e ragazzi non solo a comprendere le competenze, ma anche a sperimentarle in prima persona.

Uno dei punti di forza di Youth Empowered è la sua impostazione interamente digitale e flessibile, che permette ai docenti di integrarlo facilmente nella programmazione di Educazione Civica, delle discipline economico-sociali o per la Formazione Scuola-Lavoro. Il percorso certifica 25 ore, con documentazione già conforme alla normativa ministeriale: il docente può monitorare l’avanzamento della classe, gestire l’iscrizione degli studenti e scaricare rapidamente tutti i materiali amministrativi necessari.

Dal punto di vista educativo, il valore del progetto non sta solo nei contenuti, ma nella sua capacità di aiutare i giovani a guardarsi in prospettiva, a mettere ordine nelle proprie attitudini e a comprendere quali competenze possono rendere più semplice l’ingresso nel mondo del lavoro. Un contesto guidato e accessibile permette a studentesse e studenti di acquisire più fiducia, di riconoscere i propri punti di forza e di iniziare a costruire un’identità professionale consapevole.

Youth Empowered non offre un modello astratto, ma un linguaggio vicino alla realtà delle professioni emergenti. È uno strumento che aiuta le classi a parlare di futuro in modo concreto, offrendo spunti e attività che preparano ragazze e ragazzi a diventare più autonomi, responsabili e pronti ad affrontare un mercato del lavoro che richiede sempre più iniziativa e flessibilità.

Accompagnare i giovani nel loro futuro

Preparare ragazze e ragazzi al mondo del lavoro significa aiutarli a muoversi nella complessità, non a evitarla. Le soft skills, la capacità di comunicare, collaborare, adattarsi, prendere decisioni, sono la base su cui costruire qualsiasi percorso professionale, indipendentemente dal settore o dalla tecnologia che lo caratterizza. In un mercato che cambia rapidamente, in cui molte competenze diventano obsolete in pochi anni, ciò che davvero resta è la capacità di crescere, rimettersi in gioco e imparare continuamente.

La scuola può essere il primo luogo in cui studentesse e studenti imparano a conoscersi, a riconoscere i propri talenti e ad affrontare le difficoltà come occasioni di crescita. Per farlo, servono strumenti credibili, accessibili e costruiti su esperienze consolidate. In questa prospettiva, percorsi come Youth Empowered offrono un supporto concreto. Propongono ai giovani un ambiente protetto in cui esercitare competenze che raramente trovano spazio nei curricoli tradizionali e permettono ai docenti di accompagnarli in un confronto che guarda al futuro senza semplificarlo.

Sostenere la Gen Z in questa transizione non significa prepararla a un mestiere, ma a un modo di stare nel mondo: con consapevolezza, responsabilità, curiosità e la capacità di costruirsi, passo dopo passo, un futuro possibile.